
Intelligenza Artificiale: 1.300 miliardi in gioco per le PMI italiane
Giugno 18, 2025Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT), insieme al Gestore dei Servizi Energetici (GSE), ha aggiornato il plafond ancora disponibile per il credito d’imposta legato al piano Transizione 4.0: sono 932 milioni di euro i fondi attualmente ancora “attivi” e prenotabili da parte delle imprese.

Un dato importante che fa chiarezza, dopo settimane di incertezza, sull’effettiva disponibilità di risorse e sugli esiti delle prenotazioni effettuate entro metà maggio.
Come ci si è arrivati
Il tetto originario fissato dalla Legge di Bilancio per il 2025 era pari a 2,2 miliardi di euro.
Di questi:
– 546 milioni risultano confermati da imprese che avevano già prenotato e aggiornato la comunicazione col nuovo modulo.
– 721 milioni riguardano richieste nuove o aggiornate in attesa di conferma.
– Il residuo — 932,47 milioni di euro — rappresenta la quota di fondi ancora disponibile, e potenzialmente prenotabile da nuove imprese interessate.
Cosa finanzia Transizione 4.0 e chi può beneficiarne
Il credito d’imposta riguarda investimenti in beni strumentali materiali 4.0, quindi ad alto contenuto tecnologico, destinati a digitalizzazione e automazione dei processi.
Le imprese devono:
– prenotare il credito tramite comunicazione telematica (come previsto dal decreto direttoriale del 16 giugno 2025),
effettuare un acconto del 20% entro il 2025,
– completare l’investimento entro il 30 giugno 2026.
Gli investimenti avviati prima del 2025 non rientrano in questa procedura e mantengono il credito automatico (se l’acconto era versato entro il 31/12/2024).
Le richieste delle associazioni
Una lettera congiunta di Confartigianato, CNA, Casartigiani, Confcommercio e Confesercenti ha chiesto al Ministro Urso il ripristino dell’automatismo per il riconoscimento del credito (anche per i nuovi investimenti), il reinserimento dei beni immateriali (software, piattaforme digitali) tra le spese agevolabili, attualmente esclusi.
Molte imprese si trovano oggi in una fase di incertezza, tra comunicazioni trasmesse, conferme in attesa e timori di esaurimento risorse prima dell’approvazione definitiva.
E per Transizione 5.0?
Transizione 5.0 unisce innovazione digitale a riduzione dell’impatto energetico. Il piano — finanziato con 6,23 miliardi di euro dal PNRR — ha vissuto un avvio difficile, ma ora è in fase di accelerazione.
Secondo gli ultimi dati sono 1,6 miliardi le risorse già “consumate” (circa il 26% del totale), ma non si è ancora sulla traiettoria giusta per centrare gli obiettivi del PNRR a metà 2026, è in corso una trattativa con Bruxelles per riprogrammare fino a 3 miliardi di fondi eventualmente non utilizzabili in tempo.
Cosa devono fare ora le imprese
Per accedere al credito 4.0:
– verificare subito l’ammissibilità degli investimenti (sono escluse spese generiche o beni immateriali),
– predisporre e inviare la comunicazione telematica tramite il portale GSE,
– attivare il progetto entro il 2025, con un acconto almeno del 20%.
Per il credito 5.0:
– valutare interventi che combinano innovazione digitale ed efficientamento energetico (es. software per ottimizzare i consumi, macchinari con certificazione green),
– seguire i canali ufficiali MIMIT e GSE per bandi e moduli aggiornati.
Riferimenti
[Il Sole 24 Ore, C. Fotina – Transizione 4.0: ancora disponibili 930 milioni; 22.07.2025]
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